Ginnastica facciale: i 5 esercizi più utili e da cosa stare alla larga

ginnastica facciale

Come possiamo lavorare sui nostri muscoli del viso attraverso una ginnastica facciale efficace? Oggi scopriamo i 3 elementi fondamentali, le tecniche più efficaci e cosa, invece, è meglio evitare, per non peggiorare la situazione.

Si parla davvero tanto (anche troppo!) di face yoga, esercizi per il viso, per mantenere i muscoli più giovani.

Sei circondata da tantissimi esercizi e gesti, diversi tra loro: come fai a capire cosa è adatto a te e cosa rischia di farti invecchiare prima del tempo?

La parola d’ordine per una ginnastica facciale efficace è consapevolezza

Sapendo come funziona davvero una ginnastica facciale ben fatta, riuscirai senza difficoltà a capire se una tecnica è più utile di un’altra, senza cadere nel tranello di tante mode passeggere.

Nel nostro viso troviamo 3 gruppi di muscoli:

  • quelli che sono sempre contratti e accorciati
  • i muscoli accorciati ma ipotonici
  • i muscoli masticatori, che utilizziamo per la masticazione.

Ogni gruppo deve essere trattato attraverso modalità differenti, ben specifiche. Già solo questa informazione ti fa capire facilmente quando un esercizio non è adeguato.

I muscoli del primo gruppo, contratti, devono essere distesi e allungati.

Quelli del secondo gruppo devono essere tonificati e allungati.

Quelli del terzo gruppo devono essere mantenuti in equilibrio perché, a causa delle diverse abitudini di masticazione, troverai zone più dolenti e altre che vanno rinforzate.

ginnastica facciale

Quali sono le tecniche più adatte da utilizzare per la ginnastica facciale?

Abbiamo 5 tecniche diverse:

  • la tecnica connettivale: serve per lo più a distendere;
  • leggere contrazioni: le chiamiamo leggere perché i muscoli del viso sono delicati. Sono muscoli mimici e in superficie, non possiamo “strattonarli” come quelli del corpo;
  • la stimolazione dei punti: ogni muscolo è controllato da un punto specifico e stimolandolo andiamo a riequilibrarlo;
  • le manovre dirette sul muscolo, come quella neuro muscolare: diamo una veloce e superficiale sollecitazione a muscoli specifici, per tonificarli;
  • la stimolazione dei trigger point: zone che stimolate con una pressione costante di 30-60 secondi, favoriscono il rilascio del muscolo contratto.

Quello che conta è capire la tua situazione attuale, dove serve intervenire, e trovare la tecnica più adatta (o il mix ideale).

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Parola di Martina Bindi,
creatrice del metodo “bella senza trucco a 50 anni

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